T 64B
autore: Alessandro - IPMS #3169
Il T-64B è il frutto di un processo di modernizzazione svolto, in tempi successivi, su tre prototipi differenti. In particolare, il suo motore deriva dagli studi compiuti sull'object 432 e 439 negli anni sessanta, ulteriormente sviluppato negli anni settanta sull'object 476 che servì anche da modello motoristico per il T-80, e dal nuovo sistema di controllo di tiro con telemetro laser e cannone/missile sperimentato sull'object 447. Alla fine quest'ultimo, con una corazza ulteriormente migliorata e il motore dal 1000 cv turbodiesel venne messo in produzione con la designazione di T-64B il 3 settembre 1976. Analogamente a quanto fatto per il T-72, per ragioni di costo anche di questo mezzo venne prodotta una versione non in
grado di sparare missili, denominata T-64B1, ed esteriormente indistinguibile dal T-64B. Alla fine, la versione B1 fu la più prodotta, in un rapporto di circa 2 a 1 rispetto alla B con capacità lanciamissili (La composizione del plotone MBT tipo russo, in effetti, è di un carro lanciamissili e due standard). Entrambe le versioni, ad ogni modo, potevano annoverare il cannone 2A46M, il caricatore pneumatico 6EZ40, e il sistema di tiro 1A33 con computer balistico, telemetro laser e sensore anemometrico. Il T-64B poteva lanciare il (nuovo per l'epoca) 9K122 Kobra (Nome in codice NATO AT-8 Songster), in teoria in grado di perforare la corazza frontale di tutti i carri dell'epoca a 4000 m. La dotazione normale era di 28 colpi di cui 8 missili nel caricatore, più altri 12 stivati nello scafo e in torretta. La versione B1 disponeva di 37 colpi in totale, ma caricava 2000 colpi per la mitragliatrice coassiale da 7,62mm contro i 1250 del T-64B.
Entrambi i carri erano inoltre dotati di mitragliatrice pesante sulla cupola del capocarro da 12,7mm, azionabile anche dall'interno della torretta.
Nel 1981 furono modernizzati tramite l'adozione del cannone 2A46M1, di un nuovo stabilizzatore e dei nuovi lanciagranate nebbiogeni 902A Tutscha-1 in due gruppi di quattro. Il passo successivo fu l'adozione della ERA Kontakt-1 a copertura della parte frontale e laterale della torretta e sulla piastra frontale dello scafo, misura che aumentò in modo significativo la capacità di sopravvivenza contro i missili anticarro. La versione con corazza reattiva venne denominata T-64BV.