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Douglas A4 B 

autore: Alessandro - IPMS #3169

Il Douglas A-4 Skyhawk ("falco del cielo" in inglese) è un aereo da attacco leggero di costruzione statunitense, in grado di decollare anche dalle portaerei in virtù della propria leggerezza. Il progetto iniziale era della Douglas Aircraft Company, poi passò in mano alla McDonnell Douglas (oggi Boeing). Ha avuto una carriera operativa molto lunga, considerando che ha volato per la prima volta il 22 giugno 1954 e che alcuni esemplari hanno preso parte alla Prima Guerra del Golfo in forza all'aviazione del Kuwait.  Lo Skyhawk è stato prodotto in quasi 3.000 esemplari fino al 1979, quando la produzione venne terminata.

Attualmente è impiegato ancora in paesi come Brasile e Argentina.

Nell'aeronautica argentina sono stati pesantemente aggiornati con i motori F404 e radar APG-66. L'Argentina avrebbe voluto gli F-16, ma gli A-4M, già molto più moderni dei precedenti B,C, e Q, ulteriormente aggiornati con radar moderni (proprio l'APG-66), li ha resi molto appetibili per la sostituzione degli ultimi A-4 di due generazioni antecedenti.

Lo Skyhawk è stato inizialmente progettato, sviluppato e costruito dalla Douglas Aircraft Company attorno al 1950. Il capo progettista era Ed Heinemann, famoso progettista della Douglas. Era inteso come rimpiazzo dell'A-1 Skyraider ad elica, aereo altrettanto di successo e che avrebbe avuto una vita operativa come macchina da attacco controguerriglia ancora per decenni.

Inizialmente conosciuto come A4D secondo la vecchia nomenclatura della US Navy (ovvero il quarto aereo d'attacco prodotto dalla Douglas), era un minuscolo apparecchio a corto raggio d'azione, eppure pensato per portare pesanti carichi, anche armi nucleari, decollando dalle portaerei americane.

Viste poi le difficoltà economiche, la Douglas si fuse con la McDonnell Aircraft Corporation nel 1967, formando la McDonnell Douglas.

Monoplano metallico a reazione, con un unico turbogetto in coda, lo Skyhawk era dotato di una tozza ala a delta a larga corda, tanto da essere non necessario applicare cerniere per ripiegarla quando parcheggiato sulle portaerei.

Apparecchio davvero minuscolo in ogni dettaglio, aveva un muso piccolo, un abitacolo stretto e un radar solamente telemetrico sistemato dietro un cupolino dielettrico, due piccole prese d'aria fisse ma dotate di paretine per la separazione dello strato limite, posizionate nella parte alta della fusoliera, appena sopra le ali a delta, che sono in posizione bassa. Anche i piani di coda erano a delta, con una posizione sulla coda, poco sopra la fusoliera. La vela verticale era leggermente a freccia, anche se in pianta era sostanzialmente a delta.

Sotto al motore, un turbogetto assiale, con circa 3.000 litri di carburante a disposizione e 1-3 serbatoi eventualmente trasportabili (oltre alla possibilità di rifornimento in volo), vi era un gancio per intercettare i cavi sistemati sul ponte delle portaerei.

Il carrello d'atterraggio era sistemato nelle ali e sotto il muso, con delle gambe molto alte, tanto che consentiva il trasporto di pesanti carichi esterni, inclusi agganci multipli per bombe e razzi. Nella linea di mezzeria era presente una rastrelliera per un massimo di 6 armi, con due triplette in tandem di bombe Mk 82 da 500 libbre, 227 kg nominali. Carichi simili erano possibili sotto le ali, nei punti d'aggancio interni, per un totale di 2-4 tonnellate. Dopo le prime serie, dalla versione E sono apparsi altri 2 punti d'aggancio alari, esterni a quelli originariamente installati nella semiala interna. L'armamento di base era di due cannoni Mk 12 da 20 mm, per un totale di circa 400 colpi, alla radice alare, sotto le prese d'aria e dotate di una paratia di protezione per il resto della fusoliera.

Argentina

Durante la guerra delle Falkland una quarantina di A-4B e C, residuati di 75 esemplari forniti circa 15 anni prima, e una dozzina di Q sia dell'Aeronautica, sia della Marina argentina attaccarono la flotta britannica e talvolta le truppe al suolo, come durante la Battaglia di Goose Green.

Addirittura si corse il rischio di uno scontro tra portaerei quando all'inizio della campagna inglese di riconquista la portaerei Veinticinco de Mayo argentina, ex britannica della classe Colossus, arrivò ad un passo dal lanciare 8 A-4Q contro la flotta britannica, scortati da altri 2 aerei armati di missili AIM-9B SideWinder . Ma le catapulte della portaerei erano in pessimo stato e ciò, unito alla mancanza di sufficiente vento, fece annullare l'ordine di lancio per le macchine, giudicate troppo pesanti per un decollo in sicurezza (ancora oggi le portaerei sono solite mettere la prua al vento quando si tratta di lanciare aerei al massimo carico).

Almeno 19 aerei dell'Aeronautica vennero persi oltre a 3 della Marina, ma i loro attacchi diedero buoni risultati provocando gli affondamenti delle fregate Antelope e Ardent, del cacciatorpediniere Coventry e della nave da sbarco logistica Sir Galahad. Molte altre navi vennero danneggiate, e spesso solo la mancata esplosione delle bombe le salvò. Le bombe non esplodevano perché venivano sganciate con gli aerei talmente bassi e veloci che la spoletta non aveva il tempo di azionarsi, ritardata da un meccanismo ad elica necessitante di 19 giri e 1/2 per attivarsi, salvando l'aereo dalle schegge della propria arma in caso di sganci a bassa quota. Ma questo significava spesso colpi a segno sulle navi senza esplosione successiva. I piloti argentini di Skyhawk combatterono con grande coraggio e stoicismo, sopportando tutte le minacce della difesa britannica. Almeno 150 missioni vennero volate dagli A-4 della Marina argentina, i più efficaci in quanto i piloti erano specificamente addestrati agli attacchi antinave.

La prima azione degna di nota venne eseguita da 8 aerei contro la fregata Type 22 Brilliant e il cacciatorpediniere Type 42 Glasgow. I primi 4 vennero respinti dall'azione della Brilliant, che con i missili Seawolf abbatté 2 aerei a pelo d'acqua, e un terzo, per evitare un missile, finì in acqua. Con l'allontanamento dell'ultimo aereo, ne arrivarono altri 4, ma stavolta, come sarebbe stato con la Broadsword (assieme al Coventry), il computer di tiro si bloccò nel momento decisivo, e gli argentini riuscirono a passare le difese antiaeree, deboli a bassa quota e a distanza ridotta, del Glasgow (per questo i Type 42 operavano con le Type 22), e lo colpirono con una bomba che, pur non esplodendo, sfondò le murate del vascello e lo costrinse a ritirarsi dalle operazioni per la falla causata (con le condizioni di mare dell'Atlantico del Sud era il minimo). Così l'attacco, sebbene molto costoso (in quest'azione i Seawolf abbatterono quasi tutti gli aerei che poterono distruggere fino alla fine del conflitto), riuscì a mettere KO un'importante nave britannica.

Il 22 maggio attaccarono pesantemente le navi inglesi a San Carlos, subendo perdite e causando danni alle navi britanniche, come nel caso della fregata Ardent, che affondò in serata, ma che fu attaccata, pare, anche da altri aerei argentini oltre che dagli Skyhawks. Comunque la perdita di numerosi aerei comportò un giorno di pausa assoluta in cui entrambi gli schieramenti ne approfittarono per riprendersi dai danni subiti.

Il giorno 24 maggio venne portata un'altra serie di attacchi, con l'affondamento della Antelope, anch'essa della classe Type 21, tramite 2 bombe da 454 kg che la colpirono in pieno, ma che rimasero inesplose per la troppo ridotta quota di sgancio, non sufficiente per l'armamento della spoletta[3].
Ma il tentativo di disinnesco di una di queste fallì e l'esplosione uccise un artificiere britannico, ferendone un altro. La nave si ritrovò con un immenso cratere tra la linea di galleggiamento e il fumaiolo. Le fiamme raggiunsero i depositi delle munizioni e ne scaturì una tremenda esplosione, che a suo tempo fece il giro del mondo nelle immagini trasmesse dalle televisioni. La nave affondò spezzata in 2 tronconi il giorno dopo.

Il 25 maggio, come ci si attendeva per via del fatto che la giornata era la festa nazionale dell'Argentina, venne fatto uno sforzo considerevole da parte dei reparti aerei nemici che in forze attaccarono la flotta britannica. Una forza navale britannica venne schierata per tentare di sorprendere i jet argentini prima che si abbassassero per portare gli attacchi alle navi. Ma non funzionò, proprio come accadde alla coppia Glasgow/Brilliant. 4 Skyhawk attaccarono a bassissima quota le navi inglesi, ma vennero avvistati dal radar di scoperta aerea del cacciatorpediniere Coventry (Classe Type 42 ). Questa però fu l'unica cosa che funzionò nel piano britannico. Infatti, al momento di sparare i missili contro gli attaccanti, i radar di tiro non ne vollero sapere di funzionare, fallendo l'aggancio sui cacciabombardieri.

Il Coventry aveva la possibilità di essere coperto dai missili Seawolf della Broadsword, fregata Type 22 che aveva il compito di difendere la compagna armata dei Sea Dart a lungo raggio. Invece, prima avvenne una avaria dovuta al mancato riscaldamento dei circuiti del calcolatore, che nel gelo del Sud Atlantico spesso non riusciva a partire senza essere attivato con un certo anticipo, e quando questo avrebbe potuto sparare i missili, si dovette interrompere la procedura a causa del frapporsi del Coventry tra la fregata e gli aerei poi, per via di un'accostata a destra. Il cacciatorpediniere britannico a quel punto non poteva né difendersi né essere difeso, ma lanciò un Sea Dart senza controllo, per provare a spaventare gli attaccanti. Non avendo il suo cannone da 114mm Mk 8 un radar di tiro esso era virtualmente inutile contro gli aeroplani, tanto che si rinunciò anche ad impiegarlo, così rimasero solo 2 mitragliere da 20mm Oerlikon, poco più che residuati della seconda guerra mondiale. Tutto fu vano, e la manovra di scampo servì solo a togliere l'orizzonte di tiro alla Broadsword, oltre che mostrare il fianco: centrato da 3 bombe, forse da 454 kg l'una, si ritrovò una fiancata devastata e affondò in 45 minuti con la perdita di 20 marinai dell'equipaggio.

Il 30 maggio, si verificò l'ultimo attacco contro la flotta britannica d'alto mare. 4 A-4 volarono verso le portaerei assieme ad un Super Etendard con l'ultimo Exocet. 2 aerei su 4 vennero abbattuti dai missili Sea Dart mentre volavano sotto gli 11 metri di quota, il missile venne, a quanto dicono i britannici (la cosa venne contestata dagli argentini), abbattuto da una cannonata di una fregata Type 21, l'Avenger (nome molto indicativo considerando che era consorella delle fregate affondate), che rivendicò anche uno dei cacciabombardieri. I missili Sea Dart non avrebbero dovuto colpire aerei sotto i 30 metri di quota, ma in quel caso accadde che essi funzionarono al di là delle aspettative, rimediando parzialmente alle catastrofiche esperienze precedenti.

L'ultimo attacco, l'8 giugno, vide l'affondamento della nave da sbarco logistica Sir Galahad e la quasi demolizione della Sir Tristan, in quella che è rimasta considerata come la 'tragedia di Bluff Cove', dal nome della località in cui le navi britanniche stavano conducendo l'operazione di sbarco. Gli A-4 affondarono anche un mezzo da sbarco, ma subirono la caccia spietata di una furibonda coppia di Sea Harrier britannici che si misero, dopo aver assistito alla scena sorpresi e impotenti, alla loro caccia. Sopra la cresta delle onde e a velocità elevatissime, abbatterono con i missili Aim-9L SideWinder, 3 aerei su 4.

Negli ultimi anni, le macchine superstiti sono state aggiornate con missili e armi varie, ma la loro sostituzione si è verificata con la fornitura di circa 40 A-4R, cacciabombardieri multiruolo dotati di molti aggiornamenti. Già si trattava di macchine del tipo M, dei Marines, scelte tra le più efficienti di quelle messe in riserva dopo la sostituzione con gli AV-8B. Le macchine hanno avuto aggiornamenti importanti, con elettronica rinnovata e addirittura il radar APG-66 dell'F-16 nel muso, come già accaduto con gli A-4 della Nuova Zelanda. Originariamente si pensava agli F-16 di seconda mano, ma i costi vennero giudicati eccessivi e così si scelsero gli A-4R con una dotazione avionica simile a quella del Fighting Falcon.

(fonte Wikipedia)

 

Marca: Hobbycraft 

Scala: 1/48

Note: velivolo utilizzato nella guerra delle Falklands

 

Douglas A4 B
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